Sei a una cena, ti viene presentato qualcuno, gli stringi la mano e ciao mi chiamo… Passati neanche due minuti il nome te lo sei scordato e, ammettiamolo, sei troppo in imbarazzo per chiedergli di ripeterlo. Probabilmente eri troppo concentrato a ricordarti il tuo. “Scusa, sono pessimo a coi nomi”, blateri, ma in fondo questo lapsus ha meno a che fare con i nomi e più a che fare con la tua memoria.
“Per capire perché la memoria ci rende umani, dovremmo pensare a come sarebbe la nostra vita senza tale capacità”, ci dice Sara Borgomaneri, ricercatrice di psicologia dell’Università di Bologna. Borgomaneri ricorda i primi studi in cui soggetti privi di memoria a breve termine non riuscivano nemmeno a mettere insieme una breve frase di senso compiuto.
La memoria inizia a funzionare all’età di 20 settimane. Le capacità mnemoniche cambiano nel tempo, ma la teoria che la memoria possa solo peggiorare con l’età non è che un falso mito: alcuni tipi di memoria migliorano negli anni.
Esistono due tipi principali di memoria. Quella a breve termine è la tua capacità di conservare una quantità limitata di informazioni per un tempo molto breve: per esempio, ricordare dove hai appoggiato il telefono un attimo fa o seguire le indicazioni per un nuovo indirizzo. Il tuo cervello può memorizzare fino a 7 (+/-2) elementi per circa 30 secondi. La memoria a lungo termine, invece, è la tua capacità di creare ricordi duraturi di esperienze o di apprendere informazioni per poi utilizzarle in futuro, che è il motivo per cui magari ti ricordi il primo giorno di scuola o il tuo decimo compleanno.
La memoria fotografica, detta anche memoria eidetica, è la capacità di richiamare un’immagine in modo perfetto, come fare una specie di una foto con il cervello. Molte persone sostengono di averla, ma in realtà è un fenomeno abbastanza difficile da dimostrare.
2,5 petabyte: la quantità di dati che il tuo cervello può immagazzinare. Circa 3 milioni di ore di Netflix, più di 300 anni, secondo Paul Reber, psicologo della Northwestern University.
“Di chi ti ricordi per sorridere? Di me ti ricordi (come minimo!)” cantano gli Uomini di Mare nella loro omonima mina oldschool del 2000. D’altronde sono tanti gli artisti che hanno cantato dei loro ricordi: Elvis Presley, Maroon 5, e David Guetta hanno tutti pubblicato brani intitolati “Memories”. Ci sono i classiconi di Fall Out Boy con “Thanks fr th Mmrs” e Talking Heads con “Memories Can Wait”. Giorgia canta “Gocce di Memoria”, Emma canta “Dimentico Tutto”, Ultimo canta “La Stazione dei Ricordi”, e Tiziano Ferro potrebbe fare un intero album solo di sue canzoni sui ricordi… Stop! Dimentica!
2530: il numero di carte da gioco memorizzate in un’ora da Kim Su Rim, detentore del record ai Campionati Mondiali di Memoria di Wuhan nel 2019.
Se Mi Lasci Ti Cancello, il film cult di Gondry in cui il protagonista, Jim Carrey, si rivolge ad un’azienda di cancellazione della memoria per liberarsi di tutti i ricordi della sua ex fidanzata, interpretata da Kate Winslet, dopo che lei gli ha spezzato il cuore. La scienziata Borgomaneri ha condotto una ricerca proprio su questo fenomeno e dice che, sì, cancellare una selezione di brutti ricordi (magari degli ex!) potrebbe essere possibile. Il titolo originale del film è Eternal Sunshine of the Spotless Mind, tratto da una poesia di Alexander Pope sull’oblio. How happy is the blameless vestal’s lot! / The world forgetting, by the world forgot. / Eternal sunshine of the spotless mind! / Each pray’r accepted, and each wish resign’d.