
In media, trascorriamo circa un terzo della nostra vita dormendo: più di 9.500 giorni. Può sembrarti un sacco, ma dormire è letteralmente una delle cose più importanti che tu possa fare per la tua salute. Il sonno è necessario per il riposo dei tessuti e dei muscoli, per la ricarica del sistema immunitario, per il rallentamento del sistema cardiovascolare e per mantenere il ritmo del metabolismo. È fondamentale anche per il funzionamento della tua mente: il sonno aiuta il cervello a liberarsi del disordine superfluo e consolidare le informazioni importanti.
“Il sonno ci aiuta a imparare ciò che abbiamo vissuto durante il giorno, a mantenere le idee che desideriamo e a lasciar andare molte informazioni di cui non abbiamo bisogno, e quindi stabilire connessioni tra le nostre nuove esperienze e ciò che sappiamo del mondo”, ci spiega Sara Mednick, ricercatrice presso l’Università della California. “Il tuo cervello di notte sta praticamente tirando lo sciacquone e lasciando andare tutte le cose inutili”. Varie ricerche hanno collegato la privazione del sonno a una scarsa memoria di lavoro. La qualità e la durata del sonno sono anche legate all’intelligenza emotiva, secondo uno studio del 2022, e l’insonnia è correlata a una maggiore probabilità di sviluppare depressione.
Trascorrere 24 ore intere senza dormire equivale ad avere lo 0,10% di alcol nel sangue. Non c’è però ricerca scientifica che sia riuscita a dimostrare che di mancato sonno si muore. “C’è un mito che gira intorno al fatto che se non dormi abbastanza alla fine ne morirai”, ci dice Peter Polos, un esperto di medicina del sonno. “Se ti privi del sonno per cinque giorni, sarai in pessime condizioni fisiche e mentali, ma non sarai morto”. Il tempo di veglia più lungo registrato è di circa 264 ore, o 11 giorni: il record mondiale del Guinness dei primati stabilito dall’adolescente Randy Gardner per un esperimento nel 1953.
Un quarto del tempo del tuo sonno è costituito dalla fase REM, lo stato di sonno più profondo. Invece i primati non umani trascorrono solo il 5-10% del loro sonno in fase REM. I delfini, addirittura, non entrano mai in fase REM: riposano solo metà del cervello alla volta, altrimenti annegano! Si chiama sonno uniemisferico o asimmetrico. Si è recentemente scoperto che anche le meduse Cassiopea, quelle che stanno sempre a testa in giù, entrano in un ciclo simile al sonno ogni notte, nonostante non abbiano neanche un cervello vero e proprio.
Sogno o son desto? Durante la fase REM, la nostra mente inizia a sognare. Nel corso della vita, una persona può sognare per cinque o sei anni interi. In media, si fanno più sogni ogni notte, e questi si allungano man mano che il sonno volge al termine quindi sono più lunghi al mattino. La funzione del sogno non è ancora del tutto chiara, ma sappiamo che lo fanno anche altri animali. Oggi l’ipotesi prevalente è che il sogno serva per mediare il consolidamento della memoria e la regolazione dell’umore, un po’ come uno psicologo notturno.
La disciplina dell’interpretazione dei sogni nasce circa nel 1899 con la pubblicazione dell’omonimo manuale di Sigmund Freud. Ma oggi la maggior parte degli esperti non è d’accordo con le sue conclusioni, tanto che si pensa che i sogni non significhino proprio nulla. Lo stesso vale per l’ipotesi che i sogni predicano il futuro… bocciata. Di solito si sogna solo qualcosa che già si sa, coinvolgendo elementi della vita da svegli, come persone conosciute o luoghi familiari, anche se in un’atmosfera fantastica. Gli incubi, cioè sogni terrificanti, affliggono di più i bambini sotto i 10 anni, ma anche oltre la metà degli adulti fa incubi occasionali, e meno del 10% della popolazione studiata ha incubi ricorrenti. I sogni erotici, invece, non sono comuni quanto pensiamo: solo circa il 4% dei sogni di adulti riguarda il sesso.
Non è ancora ben chiaro alla scienza perché i sogni si dimentichino così facilmente. Potrebbe dipendere dal fatto che durante il sonno REM, il corpo spegne i sistemi cerebrali che creano ricordi. Questo spiegherebbe come mai riusciamo a ricordare solo quei sogni che accadono appena prima del risveglio, quando alcune attività del cervello iniziano a riattivarsi. Altri esperti sostengono che la nostra mente non dimentichi del tutto i sogni, ma piuttosto che non sappiamo come accedervi: come se fossero immagazzinati da qualche parte ma fosse impossibile ritrovarli.
Due ricercatori del Galles, Mark Blagrove e Julia Lockhart, sono specializzati nella ricerca sui benefici personali e sociali della condivisione dei sogni — per esempio, hanno scoperto che condividere i propri sogni aiuta nello sviluppo dell’empatia dell’ascoltatore. Ora i due scienziati organizzano eventi di condivisione di sogni negli spazi pubblici.
I sogni son desideri, sostiene Cenerentola. Qui ci sono altre quindici canzoni che parlano dei sogni: Aerosmith, Dream On. Zucchero, Fatti di Sogni. Empire of the Sun, Walking on a Dream. Green Day, Boulevard of Broken Dreams. Ligabue, Sono Sempre I Sogni a Dare Forma Al Mondo. Nelly, Just a Dream. Ultimo, Sogni Appesi. Doris Day, Dream a Little Dream of Me. Lunapop, La Fiera Dei Sogni. Bruce Springsteen, Dream Baby Dream. Fabrizio de Andrè, Il Sogno di Maria. Taylor Swift, Wildest Dreams. The Smiths, Last Night I Dreamt That Somebody Loved Me. Phish, All Of These Dreams. E il classicone, come dimenticarlo, The Eurythmics con Sweet Dreams (Are Made Of This).
Nel 2001 esce Waking Life di Richard Linklater, un film girato dal vivo con veri attori, poi processato digitalmente con la tecnica del rotoscope. Nel film, un ragazzo vaga attraverso un susseguirsi di realtà oniriche in cui incontra una serie di strambi individui che si lanciano in lunghi monologhi filosofici sulla metafisica, la libertà, e il senso della vita. Solo dopo un po’ il protagonista inizia a rendersi conto che sta vivendo un sogno perpetuo, interrotto solo da occasionali falsi risvegli. Questo tipo di sognatore si definisce un onironauta. L’onironautica è la capacità di viaggiare all’interno di un sogno in maniera cosciente: un sogno lucido.